
Che cos’è?
La dermatite da contatto è un’infiammazione dello strato esterno della pelle causata dal contatto diretto con una sostanza particolare. Si presenta di solito come quello che viene definito “rash” confinato all’area specifica del corpo dove è avvenuto il contatto. Il rash altro non è che un eruzione cutanea molto pruriginosa (sintomo principale) con alterazioni della cute che vanno dall’eritema (arrossamento) alle vescicole e ulcerazioni, spesso sulle mani o vicino a esse, ma che possono comparire su qualunque area esposta.
Irritanti
Le sostanze che causano la dermatite da contatto sono irritanti o allergeni. La differenza fra queste due sostanze è che la prima, ovvero gli irritanti, provocano danni direttamente alla cute, mentre nella reazione da allergene è implicato il sistema immunitario per cui, una volta sensibilizzato da una o più esposizioni all’allergene, l’esposizione successiva causa prurito intenso e dermatite entro 4-24 ore; tuttavia, alcuni individui, soprattutto gli anziani, non sviluppano reazioni per 3-4 giorni.
La dermatite irritativa da contatto rappresenta circa l’80% di tutti i casi di dermatite da contatto ed è più dolorosa che pruriginosa. Tipiche sostanze irritanti sono:
- Acidi e alcali (come i detergenti)
- Solventi (come l’acetone per rimuovere lo smalto delle unghie)
- Saponi aggressivi e piante (come le stelle di Natale e i peperoncini)
- Anche i liquidi corporei possono irritare la pelle, come urine e saliva.
La sensibilità agli irritanti è molto soggettiva cosi come il tempo che occorre dal contatto all’alterazione cutanea può variare da pochi minuti a tempi ed esposizioni più lunghe.L’età del soggetto (molto giovane o molto anziano) e l’ambiente (bassa umidità o temperatura elevata) sono altri fattori che influiscono sullo sviluppo della dermatite da contatto irritativa.
Allergeni
Molte sostanze possono provocare invece una dermatite allergica da contatto e le più comuni comprendono sostanze che si trovano ad esempio:
- Nelle Piante (come l’edera velenosa, o la quercia)
- Gomma (tra cui il lattice)
- Antibiotici
- Profumi
- Conservanti
- Alcuni metalli (in primis il nickel e il cobalto)
Talvolta, tale dermatite si manifesta solo dopo il contatto con certe sostanze e la successiva esposizione della pelle alla luce solare. In questo caso viene definita dermatite da contatto fototossica o fotoallergica. Queste sostanze includono:
- Schermi solari
- Lozioni dopobarba
- Alcuni profumi
- Alcuni antibiotici per uso topico
- Catrame di carbone
- Oli
- Piante
Con la dermatite fotoallergica, la reazione può diffondersi ad aree cutanee non esposte al sole.
I sintomi
Indipendentemente dalla causa o dal tipo, una dermatite da contatto provoca prurito ed eruzione cutanea. Abbiamo già anticipato che una dermatite allergica causa in genere principalmente prurito grave, mentre una da sostanze irritative più dolore che prurito.
In entrambe, l’eruzione cutanea varia da un arrossamento lieve e di breve durata a un gonfiore grave e grosse vesciche. Riassumendo i sintomi che si possono presentare sono:
- Prurito
- Arrossamento (eritema)
- Gonfiore
- Bolle o piccole vescicole
- Incrostazioni
- Aumento temporaneo dello spessore della pelle
La diagnosi
Una volta recatisi dal proprio medico curante per una visita, l’obiettivo principale da perseguire sarà quello di identificare e rimuovere la sostanza che ha causato la dermatite. E’ un processo non semplice data l’enorme quantità di sostanze a cui siamo esposti giornalmente (cosmetici, profumi, detergenti, gioielli etc..) e soprattutto un processo potenzialmente molto lungo ma necessario. Il trattamento della dermatite da contatto non è efficace finché non si interrompe il contatto con la sostanza che induce tale reazione. Una volta allontanata la sostanza, l’arrossamento di solito scompare dopo una settimana. Le vescicole possono continuare a essudare e a formare croste, ma si asciugano presto. Per alcuni giorni o settimane, possono persistere desquamazione, prurito e ispessimento transitorio della cute.
Qualora non si riesca a identificare la causa, il vostro medico potrebbe prescrivere un accertamento diagnostico come il “patch test”. Ovvero un pannello di diversi allergeni che verranno applicati sulla parte superiore del dorso con cerotti adesivi, per individuare quello o quelli che provocheranno una reazione limitata all’area esposta. La cute sotto il cerotto viene esaminata 48 e 96 h dopo l’applicazione.
Accorgimenti utili
Per tamponare l’urgenza e la sintomatologia comunque sarà possibile applicare una serie di procedure per proteggere la pelle come:
- Lavaggio dell’area con acqua fredda e sapone delicati
- Applicare unguenti che fungono da barriera a base di petrolatum (vaselina)
- Evitare di aprire le vesciche e le bolle perché potrebbero infettarsi
- Coprire bolle e vesciche con bendaggi secchi
- Farmaci (solo su consiglio e prescrizione del medico) a base di:
- Antistaminici, che alleviano il prurito e le vesciche
- Cortisonici, sia come creme che per via orale a seconda della gravità dell’eruzione cutanea