La tecnologia di primo livello negli studi dei Medici di Medicina Generale – Il Progetto STUDIO MEDICO 3.0
Il mutato contesto sociale e lo sviluppo di nuovi bisogni assistenziali pongono nuove responsabilità in capo ai sistemi di welfare. Il loro incremento esponenziale dovuto ai bisogni della cronicità e all’allungamento della vita media, ma anche ad un nuovo concetto di salute, più orientato a superare la tradizionale impostazione definita come “stato” a favore di una intesa come “abilità” in grado di sviluppare quelle capacità di “fare fronte alle avversità della vita” (Illich 1977), acquisendo quelle competenze personali e familiari in grado di favorire una gestione pro-attiva della propria salute, favoriscono sempre più la opportinutà di realizzare nuovi modelli di assistenza. La consapevolezza sempre più forte che le cure territoriali all’interno di quest’orizzonte, avranno un ruolo decisivo, anche a fronte di una radicale modifica delle tradizionali funzioni dell’ospedale, indica l’ opportunità di ripensare, in chiave innovativa, ai modelli assistenziali territoriali.
Le cure primarie e al loro interno la medicina generale, che rappresenta il nucleo portante di questo tipo di assistenza, sono chiamate a rivedere in termini di prossimità, pro-attività e innovazione i loro tradizionali paradigmi assistenziali. Se ormai da tempo lo slogan “Goodbye hospital-Hello home-care” (Walker 2016) diventa il leitmotiv della riorganizzazione delle cure alla persona, questo obiettivo si può raggiungere e il diritto alla salute garantito, solo con una profonda trasformazione delle cure primarie e della medicina generale, in grado di conferire una rinnovata sostenibilità ai sistemi di welfare pubblico, in particolare dell’area della sanità.
La tecnologia di primo livello utilizzabile negli studi dei MMG (in office) consente di eseguire esami diagnostici a basso costo, con semplicità e rapidità di esecuzione, ripetibilità, interpretazione non complessa, supportata, ove fosse necessario anche dall’intervento della Intelligenza Artificiale (I.A.) e telemedicina. Questo permette di monitorare alcuni parametri in grado di fornire una prima valutazione di gravità (stadiazione) delle principali condizioni di patologia e il loro andamento nel tempo. Consente inoltre di eseguire una valutazione complessiva sullo stato di salute delle persone. L’informatica, la digitalizzazione, la telemedicina, la miniaturizzazione dei componenti, le applicazione della I.A. oggi utilizzabili con grande facilità negli studi dei medici di medicina generale, associata allo sviluppo del personale di studio, adeguatamente formato, rappresentano i contenuti innovativi della capacità organizzativa del Medico di Medicina Generale e delle sue attività professionali. Tutto questo anche per presidiare quegli ambiti di natura non propriamente clinica, ma che oramai afferiscono con sempre maggiore frequenza, alla medicina generale, ovvero l’assistenza alla persona, i bisogni sociali, quelli amministrativi della gestione della salute e della relazione di cura, rappresentano i contenuti di una nuova identità della professione di Medico di Famiglia che richiede una maggiore organizzazione e consapevolezza di questo ruolo.
La capacità di organizzare il lavoro professionale utilizzando questi elementi contenuti all’interno di una unità professionale, definita micro-team che può a sua volta essere sviluppato in maniera più o meno complessa e articolata a seconda delle forme aggregative/associative utilizzate (AFT, Equipe Territoriali, Medicina di Gruppo, Rete, ecc.) è il lavoro che NUSA sto tentando di realizzare attraverso il progetto “Studio Medico 3.0”. L’obiettivo complessivo è quello di facilitare e accelerare tutte quelle istanze che sono presenti in contesti normativi e sociali, promuovendo e sviluppando la creazione di studi medici avanzati, dotati di tecnologia di primo livello con il supporto del personale di studioadeguatamente formato anche con nuove nuove competenze professionali.
In questa ottica recentemente la Regione Lombardia con la “Preintesa sull’ Accordo Integrativo Regionale della Medicina Generale 2019” e la Regione Marche con la DGR 28/12/2017 n. 1587 “Presidi di Assistenza avanzata della medicina generale e delle cure primarie”, hanno introdotto un interessante modalità che rafforza questa prospettiva e questa funzione della Medicina Generale, con la possibilità di utilizzare tecnologie di primo livello direttamente nello studio del medico di medicina. Questo rappresenta l’inizio di una gestione innovativa non solo per una presa in carico più completa dei pazienti affetti da cronicità, ma anche per sviluppare la capacità di accompagnare in un’ottica di pro-attività e prossimità tutte le persone che intendono mantenere al più alto e più completo livello possibile il proprio equilibrio di salute.